Il muro all'ingresso - Dopo |
L’architettura deve essere
contemporanea al suo tempo, ma gli interni sono come noi: abbiamo mille
sfaccettature e ci portiamo dietro tanti ricordi.
Desideravo
un’abitazione diversa dalle precedenti, sognavo un luogo che potesse
interpretare al meglio lo stile minimalista e creare un insieme armonioso e
fluido, fatto di un susseguirsi di ambienti che si aprono l’uno nell'altro a
cannocchiale.
Gli
spazi sono aperti e luminosi ma gli alti soffitti con le volte a stella li
rendono anche un po’ misteriosi, con volumi imponenti da chiesa sconsacrata.
Il
percorso attraverso i vari locali parte dall'ingresso, dove è forte il rapporto
con la luce e l’esterno: la scelta delle cromie si declina sui colori nudi che
lavorano molto bene con la luce del sole che entra dalla porta.
Il muro che divide l’ingresso dalla sala lounge che conduce in cucina permette di creare una zona più intima, una sorta di nucleo all'interno della casa, separato ma in comunicazione.
Le
stanze hanno ognuna una sua funzione ma allo stesso tempo sono collegate tra di
loro: l’idea era quella di creare un ambiente fisarmonica, fluido e aperto, con
funzioni e atmosfere regolate da ritmi differenti. Modularità è la parola d’ordine.
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